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I nuovi requisiti di recapito per Google e Yahoo

Tabella dei Contenuti

Da domani 1° febbraio 2024, Google e Yahoo introdurranno nuove regole per chi invia email “massive” a indirizzi @gmail e @yahoo, al fine di aumentare la protezione contro Spam, phishing e spoofing. 

Potrebbe sembrarti un’informazione da poco, ma se pensi a tutta la pubblicità sgradita ricevuta tramite casella di posta elettronica e tutte le minacce in cui può incorrere la tua persona per colpa dei malintenzionati del web, l’argomento che stiamo trattato è veramente manna dal cielo!

Ti vogliamo informare in tempo poiché è fondamentale comprendere e adeguarsi a tali modifiche giovare di recapito email efficace e privo di imprevisti. 

Se hai una lista di contatti che terminano con “@gmail.com” o “@yahoo.it”, potresti riscontrare difficoltà nel comunicare con loro dopo il primo febbraio 2024. Google Gmail e Yahoo stanno infatti aggiornando le politiche di ricezione delle email con modifiche nei requisiti di autenticazione e prevenzione dello spam.

Fortunatamente, se stai già seguendo le best practice di deliverability per migliorare la consegna delle email, non dovresti preoccuparti, poiché i nuovi standard sono in linea con queste pratiche consigliate da tempo.

Nei prossimi paragrafi parleremo meglio dei requisiti introdotti da Google e Yahoo, così da fornire un aiuto di rilievo a chi usa utilizza gli indirizzi di posta elettronica per motivi di lavoro.

Requisiti Google e Yahoo dal 1° febbraio 2024 spiegati in chiaro

Il primo requisito previsto da Google e Yahoo dal mese di febbraio 2024 è riguarda l’autenticazione del dominio mittente con SPF o DKIM. Sarà richiesto, infatti, a tutti i mittenti (grandi e piccoli) di autenticare il proprio dominio di invio mediante questi due particolari protocolli di autenticazione. Di questo argomento, però, parleremo meglio in seguito.

Altro requisito è la cancellazione dell’iscrizione semplice: i mittenti devono consentire una disiscrizione semplice per le email che offrono la possibilità di disiscriversi. Il tasso di segnalazione spam (spam rate), inoltre, deve essere sempre inferiore allo 0,1%, evitando di superare lo 0,3%.

Per chi invia un volume significativo di email, superiore a 5.000 al giorno, è richiesto un ulteriore livello di configurazione. In particolare, è essenziale garantire l’allineamento del dominio mittente, che deve coincidere con il dominio della firma DKIM o con l’envelope sender, in conformità alle nuove linee guida. Inoltre, è fondamentale implementare una policy DMARC, anche se impostata a “none”. 

Pur potendo sembrare complesse, queste pratiche consolidano la sicurezza e l’autenticazione delle email, raccomandate nel settore da diverso tempo. La loro adozione è critica per assicurare un’efficace deliverability delle email e preservare la reputazione del mittente. Sei un libero professionista o se sei a capo di una PMI, sai sicuramente quanto è delicato questo tema.

DNS, SPF, DKIM e chi più ne ha più ne metta: come cosa significano questi acronimi?!

Con l’arrivo dei nuovi requisiti anti spam per l’ottimizzazione delle email ti capiterà sicuramente di sentir parlare di acronimi come DNS, SPF (no, non è la protezione solare) e DKIM. I primi a parlartene, probabilmente, siamo stati noi.

Andiamo, come sempre, per gradi e cominciamo a parlare dell’acronimo DNS.

Il sistema DNS (Domain Name System) è un protocollo fondamentale utilizzato su Internet per tradurre gli indirizzi IP numerici in nomi di dominio testuali e viceversa. Nel contesto delle email, il DNS svolge un ruolo basilare, specialmente per quanto riguarda la configurazione di record specifici che aiutano a garantire l’affidabilità e la sicurezza delle comunicazioni via email. 

Di seguito, sono riportati alcuni record DNS comuni, relativi alle email. Nell’elenco, troverai tutti gli altri acronimi di cui ti abbiamo parlato all’inizio di questo paragrafo.

  • MX (Mail Exchange): questo record specifica il server di posta elettronica responsabile della ricezione delle email per un particolare dominio. Ad esempio, se qualcuno invia un’email a “utente@tuo-dominio.com“, il record MX indica il server che gestirà tale posta in arrivo;
  • SPF (Sender Policy Framework): questo record SPF aiuta a prevenire l’invio di email spoofate o fraudolente. Indica i server di posta autorizzati a inviare email per conto di un dominio specifico, riducendo il rischio di phishing e spoofing;
  • DKIM (DomainKeys Identified Mail): il record DKIM fornisce una firma digitale alle email inviate dal dominio, consentendo al server di posta del destinatario di verificare l’autenticità del messaggio e garantire che non sia stato alterato durante la trasmissione;
  • DMARC (Domain-based Message Authentication, Reporting & Conformance): un framework che consolida SPF e DKIM. Attraverso il record DMARC, un dominio può dichiarare le politiche di autenticazione e specificare come gestire le email che non superano la verifica SPF o DKIM, fornendo indicazioni chiare sul trattamento delle mail non autenticate.

Questi record sono fondamentali per garantire che le email vengano recapitate correttamente, ridurre il rischio di frodi e migliorare la sicurezza delle comunicazioni elettroniche.

Spam rate: ora ti spieghiamo quest’altro termine difficile

“Spam rate”, prima lo abbiamo citato, leggermente spiegato, ma è il caso di argomentare meglio questo termine importantissimo per l’email marketing.

Lo spam rate è un indicatore cruciale nel contesto dell’email marketing e si riferisce alla percentuale di email inviate che vengono identificate come spam dai filtri anti-spam. Un alto tasso di spam può avere conseguenze negative sulla reputazione del mittente e sulla capacità di consegnare con successo le future email nella casella di posta dei destinatari.

Per comprendere meglio il concetto di spam rate, è essenziale esaminare le principali ragioni per cui le email possono essere etichettate come spam.

Se il testo, ad esempio, contiene parole spesso associate allo spam o promuove argomenti considerati sospetti, le probabilità di essere segnalati come spam aumentano. Fai massima attenzione, quindi, al linguaggio utilizzato e cerca di mantenere un tono chiaro e informativo.

Utilizzare una lista di indirizzi non qualificata o acquistare elenchi di contatti può innalzare il tasso di spam, come anche la formattazione errata, problemi tecnici nell’invio delle email e l’assenza di autenticazione SPF/DKIM.

Non aggiungiamo altro in merito, perché non faremo altro che ripetere quanto già detto in questo articolo. Quello che ti occorre sapere è che per ridurre lo spam rate, gli addetti al servizio devono prestare attenzione al proprio operato, ai feedback dei destinatari, implementare le correzioni suggerite e adattare le strategie di invio in base alle risposte ricevute. 

Un approccio proattivo nella gestione del tasso di spam contribuirà ad operare in maniera positiva, raggiungendo con successo il pubblico desiderato.

Evitare di finire negli spam: consigli utili per gli addetti al servizio

Sebbene i nuovi requisiti previsti da Google e Yahoo possano stravolgere la gestione delle email, vi sono delle regole base che andrebbero sempre rispettate per non infastidire il destinatario e/o rischiare di finire negli spam.

Ecco alcuni consigli utili da seguire alla lettera:

  • Consenti l’Opt-In: assicurati che i destinatari abbiano espresso esplicitamente il consenso a ricevere le tue email. L’opt-in riduce la probabilità di essere considerati spam e contribuisce a costruire una lista di contatti di qualità;
  • Fornisci Opt-Out facile: ogni email dovrebbe includere un modo semplice e immediato per permettere ai destinatari di rinunciare alla ricezione delle tue comunicazioni. Rispettare le richieste di opt-out è fondamentale per mantenere la tua reputazione;
  • Evita contenuti sospetti: utilizza un linguaggio chiaro e evita parole e frasi spesso associate allo spam, come “guadagna rapidamente”, “offerta incredibile” o caratteri speciali eccessivi. Questo ridurrà la probabilità di essere identificato come spam dai filtri automatici;
  • Personalizza le e-mail: includi il nome del destinatario nella tua e-mail e crea contenuti personalizzati. Le email personalizzate sono meno propense ad essere segnalate come spam e generano un maggiore coinvolgimento;
  • Attenzione ai link: evita l’uso eccessivo di link nelle tue email e assicurati che i tuoi link siano pertinenti e sicuri. I filtri anti-spam tendono a penalizzare le email con molti link, specialmente se collegati a siti web sospetti;
  • Mantieni una buona reputazione IP: tieni sotto controllo la reputazione del tuo indirizzo IP. Un indirizzo IP con una cattiva reputazione può causare il filtraggio delle tue email. Utilizza servizi di invio di email affidabili e autenticazione SPF/DKIM per garantire la legittimità del mittente;
  • Evita allegati sospetti: gli allegati possono essere considerati un segnale di spam. Evita di inviare allegati e preferisci inserire link sicuri o fornire istruzioni per il download dal tuo sito web;
  • Testa la tua email prima dell’invio: utilizza strumenti di verifica e testa le tue email prima di inviarle. Questo ti aiuterà a individuare potenziali problemi che potrebbero far scattare i filtri anti-spam;
  • Monitora le metriche di email marketing: analizza le metriche di email marketing, come il tasso di apertura e di clic, per valutare l’efficacia delle tue campagne. Apporta modifiche in base alle recensioni dei lettori e alle prestazioni.

Seguendo queste linee guida, gli interessati possono migliorare significativamente la consegna delle loro email e ridurre il rischio di essere etichettati come spam. La trasparenza, la personalizzazione e il rispetto delle regole consentiranno di instaurare rapporti più positivi con i destinatari, ottenendo risultati migliori.

Come impostare un’email di successo ed evitare lo spam

Per impostare un’email di successo ed evitare di finire nello spam, è cruciale seguire quando detto fino a questo rigo, ma non solo. 

Nel redigere l’email evita l’eccessivo uso di maiuscole, caratteri speciali o frasi sensazionalistiche. Molti dispositivi non appartengono all’ultima generazione e rischiano, pertanto, di non permettere al visualizzatore di leggere correttamente il testo. Attenzione particolare deve essere rivolta anche ai link presenti nell’email all’interno delle immagini, riducili al minimo e assicurati che siano in linea con l’argomento trattato e non allacciati a siti di dubbia provenienza.

Fai in modo che anche la grafica sia accattivante così da non portare il lettore a sospettare che sia stata generata da un hacker o da un profilo sospetto. Spesso, infatti, sono proprio i destinatari a segnalare il mittente e a metterlo in difficoltà con il portale di posta elettronica. Per offrire immagini e un’impostazione curata, affidati a web designer e copywriter esperti in scrittura creativa.

Seguendo queste pratiche, potrai impostare email di successo che raggiungono i destinatari in modo efficace, senza finire negli spam. Ti possiamo assicurare che il rispetto delle regole, la personalizzazione dei contenuti e l’attenzione ai dettagli tecnici contribuiranno a costruire una reputazione positiva e a mantenere una comunicazione efficace con il tuo pubblico.

Sarà ben chiaro che l’ottimizzazione delle email è una pratica essenziale per garantire il successo delle tue comunicazioni digitali. Con i nuovi requisiti introdotti da Google e Yahoo, è fondamentale adottare le best practice e conformarsi ai cambiamenti normativi per mantenere una consegna efficace.

Tuttavia, affrontare da soli questo complesso scenario può essere impegnativo. Per assicurarti che le tue campagne di email marketing siano in linea con le regole e le tecniche più recenti, è consigliabile rivolgersi a professionisti. Con la sua esperienza e competenza nel campo, Softweb può offrire il supporto necessario per ottimizzare le tue email, migliorare la reputazione del mittente e massimizzare l’efficacia delle tue strategie di comunicazione digitale. Non lasciare nulla al caso, contattaci per un supporto su misura.