Google Chrome: addio ai cookie di terze parti
- Google, Web
Lo sappiamo che almeno una volta nella vita, ti sei domandato cosa sono quegli avvisi fastidiosi che compaiono all’apertura di un sito.
Sì, quelli a forma di tendina!
E sinceramente, viene anche da chiedersi perché prendono il nome di “cookie” = “biscotto”.
E ora ve lo spieghiamo, perché il nesso è troppo curioso!
I “cookie” dei siti web ricordano la parola “biscotto”, è vero, ma non si riferiscono al dolce commestibile, bensì a un termine utilizzato nell’ambito dell’informatica. Il termine “cookie” deriva dal pacchetto magic cookie, una sorta di agglomerato di dati inviato da un server a un browser web e poi ritrasferito indietro senza modifiche, solitamente utilizzato per tracciare e memorizzare informazioni sull’utente e sulle sue interazioni con il sito web.
E allora perché la scelta di un termine che ricorda comunque un dolce?
La scelta può essere dovuta al fatto che il termine “biscotto” ricorda qualcosa di piccolo e dolce, che viene offerto e poi torna indietro. Tuttavia (ci piacerebbe fosse il contrario) i cookie digitali non sono commestibili.
Nei prossimi paragrafi andremo a scoprire quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei cookie e come mai, Google Chrome, ha detto addio ai cookie di terze parti.
Cookie siti web: lati positivi
Andare alla ricerca di informazioni importanti su Google come l’orario di un treno, può richiedere una certa urgenza nel reperimento dei risultati. Ed è proprio quanto si clicca sul sito scelto, per trovare le informazioni desiderate, che è facile imbattersi nei fastidiosi annunci cookie.
Essi, però, nascondono anche dei lati positivi e di questi te ne parleremo nell’elenco sottostante.
- Personalizzazione dell’esperienza utente: i cookie consentono ai siti web di memorizzare le preferenze dell’utente, come la lingua preferita, le impostazioni di visualizzazione e le informazioni di accesso;
- Miglioramento delle funzionalità del sito: come il caricamento più veloce delle pagine, la memorizzazione del carrello degli acquisti e la conservazione delle impostazioni di navigazione;
- Tracciamento delle attività degli utenti: i cookie aiutano i proprietari dei siti web a comprendere meglio il comportamento degli utenti, consentendo loro di raccogliere informazioni utili per migliorare i propri servizi e contenuti;
- Targeting pubblicitario: i cookie vengono utilizzati per mostrare agli utenti annunci pubblicitari più pertinenti e mirati in base ai loro interessi e alle loro attività di navigazione precedenti;
- Accesso più rapido e facile: i cookie possono semplificare il processo di accesso ai siti web consentendo agli utenti di rimanere connessi e di evitare di dover inserire nuovamente le proprie credenziali di accesso ogni volta che visitano il sito.
Quindi dai, se possiedi un sito, potrai capire l’importanza di questi “biscottini virtuali”.
Cookie siti web: lati negativi
Se i cookie sono così pieni di vantaggi, perché Google Chrome dice addio a quelli di terze parti?
Beh, anche i cookie non sono perfetti e presentano lati negativi non di poco conto…
- Rischio per la privacy: i cookie possono raccogliere e memorizzare informazioni personali degli utenti, come abitudini di navigazione, preferenze e dati di accesso. Questo solleva preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza delle informazioni personali;
- Possibilità di tracciamento: alcuni cookie vengono utilizzati per tracciare le attività degli utenti su più siti web, creando profili dettagliati che possono essere utilizzati per scopi di marketing mirato. Questo solleva preoccupazioni sulla trasparenza e sul controllo dell’utente sul proprio comportamento online;
- Rischio di violazioni della sicurezza: i cookie possono essere vulnerabili a violazioni della sicurezza informatica se non vengono gestiti correttamente. Le informazioni memorizzate nei cookie potrebbero essere soggette a accesso non autorizzato o a manipolazioni da parte di terze parti malevole;
- Intrusività delle pubblicità mirate: mentre alcuni utenti possono apprezzare gli annunci pubblicitari mirati che riflettono i loro interessi, altri potrebbero sentirsi invasi nella loro privacy e nella loro esperienza di navigazione dai cookie utilizzati per questo scopo;
- Riduzione della libertà di scelta: alcuni cookie possono influenzare la libertà di scelta degli utenti bloccando o limitando l’accesso a determinati contenuti o funzionalità del sito web se non vengono accettati. Questo solleva preoccupazioni sulla trasparenza e sull’autonomia dell’utente nel decidere come vengono utilizzati i propri dati online.
Ecco, forse ora è un po’ più chiara la decisione presa da Google Chrome.
Ma quanti cookie esistono?
I cookie possono essere suddivisi in tre diverse categorie: cookie essenziali, funzionali e di performance. I primi sono fondamentali per il corretto funzionamento di un sito web, i secondi invece, rendono più gradevole l’esperienza dell’utente, permettendo al sito si risultare più “personalizzato”. I cookie di performance, infine, raccolgono informazioni importanti ai fini delle statistiche, del monitoraggio delle attività e dell’analisi del sito.
Riguardo a quest’ultima tipologia, è possibile dire che vengono generati dal gestore stesso del sito web e che vengono memorizzati sul PC del visitatore (oppure nella cache del browser). In ogni caso, non vengono mai trasmessi a terzi senza il consenso del visitatore del sito.
Vi sono, però, anche i cosiddetti third-party cookies (cookie di terze parti), solitamente inseriti nei siti web o nei domini, da fornitori terzi. Questi cookie sono conosciuti anche come tracking code e permettono di analizzare il comportamento degli utenti su diversi siti per un tempo prolungato. Può succedere anche che un cookie nasca come cookie di prima parte e venga poi registrato come cookie di terze parti.
Cookie di terze parti: vediamoci più chiaro
Perché “terze persone” dovrebbero tracciare i dati di utenti altrui?
I cookie di terze parti sono creati da fornitori diversi dal gestore del sito web visitato dall’utente. E questo è ormai chiaro.
Non tutti sanno, però, che questi fornitori includono spesso aziende di analisi web, reti pubblicitarie e piattaforme di social media che inseriscono i loro cookie nei siti web per tracciare il comportamento degli utenti su più domini per interessi personali.
Il principale scopo dei cookie di terze parti è tracciare il comportamento degli utenti su più siti web al fine di raccogliere informazioni dettagliate sulle loro abitudini di navigazione e di acquisto. Queste informazioni vengono utilizzate principalmente per scopi pubblicitari, consentendo agli inserzionisti di mostrare agli utenti annunci mirati basati sui loro interessi e sulle loro attività online.
Tuttavia, a causa delle crescenti preoccupazioni per la privacy degli utenti, alcuni fornitori di browser, come Google con Chrome, stanno introducendo misure per limitare o eliminare l’uso dei cookie di terze parti (preziosa, a riguardo, l’implementazione di Google Consent Mode).
Ad esempio, Google ha annunciato piani per eliminare gradualmente il supporto per i cookie di terze parti nel suo browser Chrome, spingendo l’industria pubblicitaria a cercare alternative per il targeting degli annunci online.
Google Chrome e l’addio ai cookie: perché della scelta
Google ha annunciato che a partire dalla seconda metà del 2024, vieterà l’uso dei cookie di terze parti nel suo browser Chrome, seguendo l’esempio di altri browser come Microsoft Edge, Firefox e Safari di Apple. Questa decisione, motivata dalla protezione dei dati e dall’iniziativa “Privacy Sandbox“, mira a fornire alternative più rispettose della privacy rispetto ai cookie di terze parti tradizionali.
Google aveva pianificato di eliminare i cookie di terze parti già nel corso dell’anno in corso, ma i piani sono stati posticipati per una serie di ragioni, tra cui la necessità di risorse aggiuntive e le questioni legali correlate alla sua posizione di operatore a integrazione verticale.
Ovviamente, l’eliminazione dei cookie di terze parti avrà un impatto significativo sugli operatori pubblicitari e sui fornitori di tecnologie pubblicitarie, i cui modelli di business sono fortemente dipendenti da tali cookie. Tuttavia, la mossa di Google potrebbe anche creare opportunità per nuove soluzioni nel settore della pubblicità in rete.
Alternative valide e in fase di test sono FLEDGE e Topics, all’interno della Privacy Sandbox. Queste nuove soluzioni tengono a mantenere un certo livello di targeting pubblicitario senza compromettere eccessivamente la privacy degli utenti.
Gli utenti della rete, d’altro canto, potrebbero sperimentare cambiamenti nel modo in cui vengono tracciati e profilati online. La fine dei cookie di terze parti potrebbe portare a un aumento della trasparenza e del controllo da parte degli utenti sui propri dati personali, riducendo la necessità di cliccare su fastidiosi banner dei cookie. Tuttavia, è probabile che l’attività di raccolta dati aumenterà attraverso altre modalità una volta che la transazione sarà completata.
Abbandono cookie terze parti: conseguenze sui gestori dei siti
Al 90%, tu che stai leggendo, hai un sito web.
E molto probabilmente, ti stai domandando a quali conseguenze potresti andare incontro.
Eccole…
In primo luogo, senza l’accesso ai dati raccolti dai cookie di terze parti, i gestori dei siti web avranno una visione meno dettagliata del comportamento degli utenti e delle loro preferenze di navigazione. Questo potrebbe rendere più difficile per loro comprendere appieno il pubblico di riferimento e ottimizzare l’esperienza degli utenti sul proprio sito.
IN SOLDONI: riuscirai con più fatica a prendere per la gola il tuo pubblico.
Inoltre, i gestori dei siti web potrebbero riscontrare una diminuzione dell’efficacia delle loro campagne di marketing e pubblicità online. Senza la possibilità di utilizzare i cookie di terze parti per il targeting mirato degli annunci, le campagne potrebbero raggiungere un pubblico meno rilevante e pertinente.
IN SOLDONI: rischio di riduzione del ritorno sull’investimento pubblicitario e della generazione di entrate attraverso la pubblicità online.
Un’altra conseguenza importante è che i gestori dei siti web potrebbero dover investire in nuove strategie di raccolta dati e analisi delle prestazioni. Con l’eliminazione dei cookie di terze parti, sarà essenziale per loro esplorare alternative per raccogliere dati sugli utenti e monitorare le prestazioni del sito.
IN SOLDONI: dovrai investire denaro per l’implementazione di nuove tecnologie di tracciamento.
I gestori dei siti web, inoltre, potrebbero essere costretti a rivedere le politiche sulla privacy e ottenere il consenso degli utenti per la raccolta e l’utilizzo dei loro dati personali. Con l’aumento delle preoccupazioni per la privacy degli utenti e le nuove normative sulla protezione dei dati, come il GDPR in Europa, i gestori dei siti web devono garantire la conformità alle normative e ottenere il consenso esplicito degli utenti per la raccolta e l’elaborazione dei loro dati personali.
IN SOLDONI: dovrai richiedere consulenze ad esperti per rivedere le tue politiche sulla privacy.
Infine, l’abbandono dei cookie di terze parti potrebbe portare a un cambiamento nel panorama della pubblicità online e delle partnership commerciali. I gestori dei siti web potrebbero essere costretti a cercare nuove opportunità di collaborazione con inserzionisti e partner commerciali al fine di mantenere le entrate pubblicitarie. Questo potrebbe includere la creazione di partnership dirette con gli inserzionisti, lo sviluppo di contenuti sponsorizzati o la diversificazione delle fonti di entrate attraverso modelli di abbonamento o vendita di prodotti.
IN SOLDONI: dovrai darti da fare per attuare nuove collaborazioni pubblicitarie per mantenere alte le entrate.
Insomma, arrivati a questo punto avrai capito che l’abbandono dei cookie di terze parti avrà un impatto corposo sul panorama di internet. Sarà essenziale attuare nuove strategie e rivedere il tuo modus operandi.
In un contesto in cui la privacy degli utenti è sempre più al centro dell’attenzione, per evitare sbagli e rimanere performante in rete, Contattaci per ricevere un supporto professionale.